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Egregora Lucis - Luigi Albano

LUIGI
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EGREGORA LUCIS
 
Questa dispensa nasce dal desiderio di offrire uno strumento pratico e consapevole per il rilevamento delle egregore, con l’intento di rendere visibile ciò che, pur invisibile, agisce profondamente nei campi energetici individuali e collettivi.
 
Nel mio percorso di ricerca, lungo più di trent’anni di osservazione del mondo sottile, ho incontrato molte persone che, pur animate da buona fede e sincero desiderio di crescita, si sono ritrovate inconsapevolmente influenzate da energie collettive provenienti da oggetti, luoghi o simboli.
 
Queste forme invisibili, create dal pensiero umano, si fissano nella materia e la trasformano in veicolo di una memoria energetica. Così, un semplice pendente, un libro o una statua può divenire ricettacolo di una forza che vibra oltre la volontà di chi la possiede.
 
Le egregore non appartengono soltanto ai grandi movimenti spirituali o sociali, ma si annidano nelle pieghe della vita quotidiana, nei luoghi che frequentiamo, nei talismani che indossiamo, nei tarocchi che usiamo, nei cristalli che acquistiamo o nelle immagini che appendiamo senza conoscere la loro origine vibrazionale.
 
Ogni oggetto, infatti, è come una spugna che assorbe l’intenzione e il sentimento con cui è stato creato, toccato, venerato o temuto.
 
Quando più persone vi concentrano l’attenzione, la forma si anima, si accende di un campo vibrazionale che diventa coscienza collettiva.
 
È così che nasce l’egregora materiale, quella che vibra nella sostanza delle cose.
 
Nel corso della mia esperienza radiestesica ho potuto constatare che molti strumenti cosiddetti “di luce” — piramidi, talismani, pendoli, simboli, anelli, rune, sigilli, Genesa, Pentasfera e perfino libri — possono portare impressa una frequenza dissonante, residuo di pratiche, emozioni o ideologie che nulla hanno a che vedere con la purezza spirituale che dovrebbero rappresentare.
 
Un pendolo, ad esempio, acquistato in un mercatino o online, può essere stato precedentemente utilizzato in rituali di dubbia provenienza, impregnato di un’egregora magico-parassitaria.
 
Un libro di magia o di occultismo può contenere, oltre al suo contenuto intellettuale, una forma-pensiero viva, alimentata per decenni dalle emozioni dei lettori che ne hanno sperimentato gli insegnamenti senza consapevolezza.
 
Un amuleto proveniente da culture antiche può essere carico di richiami a divinità o entità dimenticate, che continuano ad attingere energia dai devoti inconsapevoli del presente.
 
Anche le immagini sacre, sebbene create per veicolare fede o protezione, possono nel tempo caricarsi di proiezioni umane contrastanti: paura, colpa, dolore, fanatismo.
 
Ciò non significa che siano “negative”, ma che necessitano di purificazione e riconnessione alla loro fonte originaria di luce.
 
Il pericolo non sta nell’oggetto in sé, ma nella cecità energetica con cui lo si utilizza.
 
Ogni oggetto possiede un’aura, e ogni aura è memoria. Ignorarlo significa consegnarsi a una relazione invisibile che può condizionare la nostra frequenza personale.
 
Questa dispensa nasce quindi come un atto di chiarezza e tutela.
 
Nel mondo odierno, dove l’esoterismo è divenuto merce, il mercato offre una quantità impressionante di articoli “magici” o “spirituali” che promettono protezione, fortuna, guarigione o risveglio.
 
Ma dietro molte di queste creazioni si celano intenzioni economiche, manipolazioni energetiche o, peggio, residui di pratiche rituali non armoniche.
 
Ogni oggetto esoterico, anche se apparentemente innocuo, può ospitare un campo egregorico derivante da chi lo ha ideato o da chi lo ha manipolato nel tempo.
 
Le pietre, ad esempio, spesso importate in grandi quantità e toccate da centinaia di mani, portano con sé il peso energetico dei luoghi di estrazione, delle fatiche di chi le ha lavorate e dei pensieri di chi le ha commercializzate.
 
Le statue e i simboli, copiati e riprodotti in serie, perdono la sacralità del gesto originario, ma conservano frammenti di intenzioni collettive che si sovrappongono l’una all’altra.
 
I circuiti radionici o le tavole magiche stampate senza consacrazione rischiano di essere gusci vuoti o, peggio, porte aperte su campi astrali non purificati.
 
Comprendere questi meccanismi non deve generare paura, ma consapevolezza.
 
L’intento di Egregora Lucis è proprio questo: insegnare a riconoscere, attraverso il rilevamento radiestesico, la qualità vibrazionale di ciò che ci circonda, e fornire strumenti per discernere ciò che è davvero in risonanza con la nostra anima da ciò che ne disturba l’equilibrio.
 
Ogni operatore di luce dovrebbe imparare a percepire il mondo con occhi radiestesici, ossia con la capacità di cogliere la frequenza dietro la forma. Non serve possedere decine di pendoli, amuleti o simboli sacri; serve piuttosto saper ascoltare ciò che ogni oggetto “dice” sul piano sottile.
 
Per questo, nella pratica che propongo, l’uso del grafico delle egregore non ha lo scopo di “condannare” o etichettare, ma di rivelare la verità energetica delle cose.
 
Un oggetto carico di egregora oscura non va distrutto, ma riconosciuto, trasmutato e liberato.
 
Il pendolo diventa così uno strumento di coscienza, non un talismano di potere: mostra ciò che è, affinché la luce possa correggere e restituire armonia.
 
La pulizia energetica, se condotta con rispetto e intenzione pura, scioglie i legami egregorici e riconsegna l’oggetto al suo stato neutro, pronto a essere riattivato nella luce.
 
L’altra finalità di questa dispensa è etica.
 
Nel cammino spirituale contemporaneo si assiste spesso a una rincorsa all’oggetto “più potente”, al simbolo “più efficace”, alla tecnica “più rapida”. Ma la vera forza non risiede negli strumenti: risiede nella coerenza del cuore e nella centratura della coscienza.
 
Un operatore che accumula amuleti senza purificarli diventa inconsapevolmente un collezionista di frequenze altrui; chi usa un simbolo senza comprenderlo, ne diventa parte, alimentando la sua egregora.
 
Essere operatori di luce significa innanzitutto essere custodi dell’energia, non consumatori di spiritualità.
 
La sobrietà è potenza, il discernimento è protezione.
 
Questa è dunque una guida di responsabilità e di libertà.
 
Attraverso il rilevamento radiestesico, possiamo conoscere non solo le egregore che ci circondano, ma anche quelle che noi stessi alimentiamo: le forme-pensiero che creiamo con la mente, i sentimenti che diffondiamo negli spazi, le impronte che lasciamo negli oggetti che tocchiamo ogni giorno.
 
Una candela accesa, un bracciale regalato, una pietra poggiata sul comodino: tutto vibra, tutto conserva memoria. Ogni volta che purifichiamo, benediciamo o ringraziamo, stiamo elevando quella vibrazione.
 
Ogni volta che trascuriamo o giudichiamo, la abbassiamo.
 
L’egregora non è dunque un nemico, ma un termometro della nostra coscienza collettiva.
 
Quando impariamo a riconoscerla, ci accorgiamo che essa è lo specchio dei nostri pensieri condivisi.
 
Se il mondo è invaso da oggetti spirituali carichi di ombra, non è colpa del mercato, ma della nostra disattenzione. E se impariamo a riportarli alla luce, stiamo compiendo un atto di guarigione verso l’intero campo umano.
 
L’obiettivo di Egregora Lucis è quindi duplice: da un lato offrire un metodo preciso e pratico per rilevare la presenza e la qualità delle egregore, dall’altro promuovere un’etica della consapevolezza, affinché ogni oggetto, gesto o parola torni a essere strumento di bene.
 
Essere operatori di luce non significa possedere conoscenze speciali, ma ricordare ogni giorno che il pensiero crea, e che tutto ciò che emaniamo — amore o paura, gratitudine o invidia — si traduce in forme vive che ritornano a noi.
 
Ogni rilevamento diventa allora un atto d’amore verso se stessi e verso la collettività.
 
Ogni trasmutazione è una preghiera che risuona nel silenzio del cosmo.
 
E ogni oggetto purificato è un piccolo frammento di pace restituito al mondo.
 
Con questa consapevolezza, nasce Egregora Lucis: una bussola luminosa per orientarsi tra le forze che abitano il pensiero umano, i suoi strumenti e i suoi riflessi sottili — perché la vera protezione non si compra, ma si conquista nella coscienza.
© Luigi Albano
© Luigi Albano 2017
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