Geometria sacra - Luigi Albano

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LA GEOMETRIA SACRA

La geometria sacra è un codice affascinante, a cui possiamo accedere se ci
fermiamo a guardare attentamente il nostro mondo.

Il nostro mondo è popolato da codici:manifestazioni di comunicazione tra tutti i tipi di forme ed elementi di vita.
E forse il codice più affascinante è la geometria sacra; senza dubbio uno dei linguaggi più difficili da decifrare, ma che,attraverso la semplice osservazione, ci offre indizi sulla configurazione del cosmo e informazioni che, discretamente, tutti i tipi di entità, organiche e inorganiche, vengono trasferite l'una all'altra.

Cos'è la geometria sacra?

La pura nozione di "geometria" protegge una componente sacra. È la disciplina che misura la terra; e, sebbene colloquialmente la colleghiamo a figure astratte che, quando appaiono nel mondo naturale, sono sorprendenti e quasi miracolose; in realtà, la geometria è la matematica dello spazio. È la possibilità che lo spazio venga analizzato sotto precetti concreti è eccezionale; indubbiamente sublime e, quindi, sacra.

D'altra parte, la sacralità della geometria viene evidenziata, quando si presume che il modo in cui le forme sono configurate nello spazio possa essere solo la prova che esiste un ordine superiore o un'intelligenza che configura l'esistenza; in altre parole, la geometria sacra presuppone che - come disse Platone, secondo Plutarco - "dio geometrizzi continuamente".
Quindi, la geometria sacra contiene sicuramente un elemento spirituale ed è un prezioso tentativo di rivelare la "logica dell'universo" e associare le figure presenti nel mondo a una dimensione diversa dalla propria materialità; concedendo loro una natura simbolica.

Platone fu uno dei primi pensatori a giocare con queste possibilità. Ma, forse, uno dei maggiori esponenti del settore è stato l'astronomo tedesco Johannes Kepler, autore del libro Mysterium Cosmográfico, dove spiega la proporzione spaziale tra i sei pianeti allora conosciuti.
Prima di Keplero, c'era già una teoria simile, l'armonia delle sfere, una nozione pitagorica che spiegava che l'universo è governato da proporzioni armoniose e che il movimento dei pianeti è governato da proporzioni musicali; in modo tale che ogni intervallo tra un pianeta e l'altro corrisponda a una nota musicale.

Allo stesso modo, c'è una proporzione simile in altri aspetti cruciali dell'universo. O almeno è così che si è pensato in Occidente. Per il Rinascimento, il corpo umano ne era la migliore prova e la massima rappresentazione di questa credenza è l'Uomo di Vitruvio, il famoso disegno di Leonardo Da Vinci ispirato all'architetto romano Vitriviuos.

Così, tra le ipotesi dei greci antichi e del Rinascimento, gli occidentali hanno forgiato le nozioni di equilibrio, proporzione e bellezza con la geometria sacra in mente. Il bel corpo è, quindi, quello che incontra la proporzione divina. Lo spazio giusto è organizzato armoniosamente. E l'arte più apprezzata replica la spirale suggerita nella famosa sequenza di Fibonacci (0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13 e così via).

Manifestazioni di geometria sacra

La geometria sacra e le proporzioni divine si manifestano in tutti i tipi di spazi. Forse uno dei più iconici è nell'architettura; specialmente nei templi, nelle chiese e in altri luoghi di culto. Nell'architettura islamica, i disegni geometrici combinano cerchi e quadrati, formando complessi motivi simbolici (come fiori e stelle) ipnotiche.

Nell'induismo ci sono gli Agama, scritture sanscrite che descrivono i metodi più appropriati per progettare siti sacri. Anche le chiese cattoliche seguono questa tendenza: il cerchio e la croce sono forme sacre che definiscono i piani degli edifici imponenti; regolarità e simmetria sono essenziali. La doppiezza delle aeree ci dice: così come su, giù.
La geometria sacra fa indubbiamente parte del patrimonio culturale di ogni regione. Questo è evidente quando si ammira l'architettura Maya, sempre correlata alla matematica e all'astronomia.

I motivi decorativi, la posizione degli edifici e i piani in generale rendono l'edificio il punto di incontro tra natura, arte e spiritualità. L'arte sacra è anche un'altra delle dimensioni in cui la geometria sacra diventa vitale. Un esempio iconico sono i mandala buddisti. D'altra parte, potremmo affermare che non esiste un quadro rinascimentale che non protegga le associazioni simboliche, determinate da un piano geometrico. La natura, d'altra parte, è dove l'aspetto dei motivi geometrici diventa il più affascinante. Anche il più scettico è titubante quando trova i frattali in tutti i tipi di funghi, piante e persino nel movimento di alcuni animali.

Lo stesso Albert Einstein chiese: "Come è possibile che la matematica, un prodotto del pensiero umano, indipendente dall'esperienza, si adatti in modo eccellente agli oggetti della realtà?"

Geometria sacra, riflessione del cosmo interiore

D'altra parte, forse l'aspetto veramente sacro della geometria è la nostra capacità di renderla presente; di trovarla nel mondo che ci circonda. La nozione di bellezza, come dimostrano tradizioni più fresche - come l'arte moderna e contemporanea - non è universale e non è valido solo un modo di organizzare il mondo.

Il geometrico, il simmetrico e il frattale, ci piacciono perché ci rimandano al proporzionato, regolare e familiare; in altre parole, all'ideale di bellezza occidentale, forgiato da Platone, perfezionato nel Rinascimento. Ma, nel mondo e dentro di noi, c'è la possibilità di aprire le strade della nostra esistenza e reinventare i punti di ancoraggio da cui iniziamo a misurare la terra
© Luigi Albano
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