Vai ai contenuti

Speculum Animae - Luigi Albano

LUIGI
LUIGI
Salta menù
lo Speculum Animae, vorrei che lo consideraste non come un grafico da studiare, ma come un compagno di strada. Avete visto: ci sono anelli che parlano di energia positiva o negativa, scale che misurano la vitalità, mappe che raccontano la coscienza.

E qualcuno potrebbe pensare: “Ma non sono troppi strumenti, troppe cose da ricordare?”. In realtà no. Immaginate di avere davanti un’orchestra: ci sono i violini, i fiati, le percussioni, ognuno con il suo linguaggio. Ma il direttore d’orchestra non li ascolta separati, li unisce in una sinfonia. Lo Speculum fa questo: prende voci diverse e le armonizza per mostrarvi il suono della vostra anima in questo preciso momento.

Non vi chiede di diventare esperti, ma di imparare ad ascoltare. È come accostare l’orecchio a un muro e sentire che dietro c’è vita: passi, rumori, voci. Magari non capite ogni dettaglio, ma percepite che non siete soli. Lo stesso accade quando fate scorrere il pendolo sugli anelli: il campo vi parla. A volte sussurra, altre volte grida. E sta a voi tradurre quel linguaggio silenzioso.

Pensate al concetto di “verde negativo”: non è un colore che vediamo, ma una frequenza che ci avverte, come una spia rossa sul cruscotto dell’auto. Non significa che l’auto è distrutta, ma che bisogna fermarsi, aprire il cofano e capire cosa non va. O ancora, la scala di Hawkins: non serve per etichettare “sei a 200, sei a 500”, ma per capire se stai camminando in pianura o se stai iniziando a scalare una montagna. Non importa quanto in alto sei arrivato, importa se ti muovi.

E poi, ci sono le influenze invisibili. A molti questa parola fa paura. Ma io vi dico: l’invisibile non è necessariamente nemico. È come il vento: non lo vedi, ma se impari a tendere la vela ti porta lontano. Certo, può esserci anche una corrente contraria, un’archetipo ombra o un’eggregora che vi trascina giù. Ma ricordate: ciò che diventa visibile alla coscienza non ha più il potere di agire nell’ombra. È come accendere una luce in cantina: i fantasmi si dissolvono.

Il messaggio conclusivo dello Speculum Animae è che non c’è nulla di definitivo. Le energie si muovono, cambiano, respirano con noi. Non siete mai “bloccati per sempre” né “arrivati una volta per tutte”. Ogni rilevazione è una fotografia istantanea, non un verdetto. Oggi il campo può dirvi “stanchezza”, domani “apertura”, dopodomani ancora “distorsione”. E va bene così, perché anche il mare non è mai uguale: un giorno è calmo, un altro in tempesta, ma resta sempre mare.
Vorrei lasciarvi con un’immagine semplice: lo Speculum Animae è come uno specchio d’acqua. Se vi affacciate agitati, l’acqua trema e non riconoscete il vostro volto. Se vi fermate, respirate e lasciate che la superficie torni quieta, allora sì che lo specchio vi rimanda chi siete davvero.

E questa è, forse, la lezione più grande: non è il grafico a trasformarvi, siete voi che, osservandovi dentro, cominciate a trasformare la vostra vita. Lo strumento vi accompagna, ma la scelta e il passo restano vostri.

Ad Maiora, con cuore e spirito aperti.
Per riceverlo in pdf stampabile, comprensivo di grafici, scrivere a pendoloAz@ik.me.
© Luigi Albano
© Luigi Albano 2017
Torna ai contenuti