La casa delle perdite finanziarie
Sette anni fa una coppia di amici mi chiese aiuto per sistemare gli interni della villa in cui si sarebbe trasferita nella città di R. La dimora sembrava interessante, situata in una posizione panoramica, dagli spazi ampi e con un grande giardino. Dissi loro di non andare impunemente alla cieca, e consigliai di prendere informazioni su chi l'avesse abitata in precedenza. Questa è una prassi che dovrebbe essere presa sul serio e mai sottovalutata, fidatevi! Costoro ritennero la mia richiesta un po' inconsueta, ma alla fine acconsentirono, quasi più per farmi contenta che per un serio compito investigativo da svolgere per il loro bene. La prima famiglia che la abitò per ben ventidue anni, aveva perso l'agiatezza economica per alcuni investimenti azzardati, che lentamente la portarono in rovina, e per cui patì notevoli sofferenze all'interno di quelle mura. La seconda famiglia resistette solo due anni, giacché la piccola impresa di proprietà fallì miseramente, portandola sul lastrico in breve tempo. La villa sontuosa rimase disabitata per nove anni, quando una coppia con un bambino piccolo decise di prenderla in affitto. In pochi mesi marito e moglie persero il lavoro per dei tagli aziendali, tanto che dovettero trasferirsi a casa dei genitori di lei, per la completa indigenza in cui caddero. La casa rimase sfitta per altri tre anni, fino a quando arrivarono i miei amici baldanzosi con i loro due figli, uno dei quali studente universitario. Erano seriamente intenzionati a prenderla in affitto. Non ci voleva tanto a capirlo: era chiaro che quell'abitazione causava le disgrazie economiche di chi ci abitava! Pertanto dissi ai miei amici di rinunciare, di fuggire a gambe levate da quella dimora 'maledetta'. Quell'abitazione era satura e infestata delle memorie sofferenti dei precedenti inquilini.
Le pareti avevano assorbito anno dopo anno, e con frequenza quasi continua, le forme pensiero nefaste riferite alle perdite finanziarie. Ormai è un dato di fatto: le pareti chiuse in una scatola assorbono le forme energetiche e i pensieri degli esseri viventi che sostano al loro interno. Provai di tutto per fare desistere i miei amici nella scelta di quella casa, ma non ci fu verso. Spiegai loro il concetto in modo quanto più razionale possibile, facendo presente che si stavano mettendo in un grosso guaio. Reagirono da ottusi e sfidarono la casa, pagandone le conseguenze. Non terminò neanche un anno dal loro trasferimento, che già il marito aveva perso il lavoro. Dopo neanche due anni, la moglie fu costretta a chiudere la sua attività commerciale che ormai non vedeva più clienti neanche in cartolina. Ciò portò malumore e nervosismo in famiglia con liti tra i coniugi sempre più frequenti. Dal canto mio una volta prestato il mio aiuto per la sistemazione degli interni, non misi più piede in quella casa, nonostante i loro inviti. Non era il caso di rischiare! Come conseguenza di tutto ciò, la coppia cominciò ad avere problemi economici seri, tanto che il figlio che frequentava l'università dovette interrompere gli studi. E come sempre al danno, si aggiunse la beffa: uno sfratto per morosità che li obbligava a lasciare la casa. La famiglia aveva resistito dentro quella villa per quattro lunghi anni, durante i quali a loro dire, avrebbero patito l'inferno, rasentando perfino la povertà estrema. E come potevano trasferirsi in un'altra abitazione, se non avevano alcuna risorsa per pagare l'affitto altrove? Il dramma diventava sempre più reale; era un cane che si mordeva la coda.
Sembrerà assurdo ma li salvò proprio lo sfratto che con un sonoro calcio li stava per sbattere fuori di casa. E meno male... dicono loro oggi! Grazie a questo triste evento, per loro la ruota della fortuna ricominciò a girare in modo quasi misterioso, appena la casa 'aveva capito' che se ne sarebbero andati. Il marito aveva avuto l'opportunità di svolgere un piccolo lavoro che gli aveva portato la somma necessaria per eseguire il trasloco e pagare i primi mesi di affitto. Una manna dal cielo... oppure si trattava di altro? La casa aveva smesso di infierire perché sapeva che i suoi inquilini, quieti e perbene che fossero, se ne sarebbero andati? I miei amici si trasferirono in una palazzina da poco costruita in periferia, in un appartamento mai abitato da nessuno in precedenza. I vicini erano tranquilli e l'affitto modico. Dopo le difficoltà dei primi mesi, questa famiglia riuscì a riprendersi, tant'è che entrambi i coniugi hanno ora un nuovo un lavoro, mentre il figlio che frequentava l'università, ha potuto finalmente riprendere gli studi.
Fui ospite insieme con altri invitati, per una cena nel loro nuovo appartamento, al termine della quale, mi raccontarono nei dettagli la loro drammatica esperienza e gli anni difficili passati fra quelle mura. Avevano percepito come se la casa avesse una personalità e non volesse avere inquilini al suo interno. Sentivano spesso le suppellettili che scricchiolavano, qualcuno camminare nel sottotetto, e del chiacchiericcio notturno che non si sa bene da dove venisse, e per il quale avevano più volte chiamato le forze dell'ordine. Quasi fosse una creatura vivente, quella casa metteva in pratica qualsiasi azione per fare in modo che chi la abitava, se ne andasse quanto prima. E lo faceva liberando soprattutto le energie nefaste della sofferenza altrui, che aveva assorbito in precedenza. Non erano i rumori o quant'altro a far fuggire i suoi occupanti, piuttosto la disfatta finanziaria con cui li colpiva. A oggi questa casa giace tranquilla e maestosa nel suo stato di abbandono, piena di erbacce ma finalmente disabitata e libera da ogni inquilino. I suoi proprietari, noti per essere benestanti, quanto avari e taccagni, sono felici di tenerla così, in uno stato di abbandono totale, fino a quando arriverà il prossimo inquilino che magari, spenderà anche del denaro per rimetterla a posto. Prima di andarsene, i miei amici nascosero dei bigliettini in alcuni piccoli buchi presenti sulle pareti, e perfino sottoterra vicino a delle piante, con scritto: ''Questa casa ha provocato la rovina finanziaria di molte persone, anche la nostra, vi supplichiamo di non abitarla. Se l'avete fatto, finanziaria di molte persone, anche la nostra, vi supplichiamo di non abitarla. Se l'avete fatto, andatevene al più presto!''. Speravano con questo, che nessun altro avesse avuto la malsana idea di andare a vivere in quel posto, tanto attraente quanto nefasto.
Se questi amici avessero dato retta al mio consiglio, non avrebbero perso quattro anni della loro
vita soffrendo impunemente. La loro superficialità era stata punita.
[Tratto da: Le ENERGIE SOTTILI nella CASA Come liminare quelle negative e ristabilire l'equilibrio energetico Lucia Strona, Con passi tratti dal libro ''Le case che uccidono'' di Roger de Lafforest (Titolo originale: 'Ces maisons qui tuent: Ed.Robert Laffont, Paris, 1972)]