Chi brucia le foreste? - Luigi Albano

LUIGI
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CHI BRUCIA LE FORESTE
Gli incendi forestali sono diventati l'incubo di molte nazioni, per ultima l’Australia, senza che né le autorità né i tecnici siano in grado di trovare una causa o una soluzione. Il mio sospetto è che dietro alle cause genuinamente naturali può esserci la mano o l'alito di alcuni DEI che ravvivano le fiamme. Prima di approfondire l’argomento, devo ricordare a chi legge che l'energia vitale che si sprigiona quando la materia viva si disintegra violentemente è enorme.
Quando si bruciano corpi di animali, questa energia si rilascia rapidamente e in abbondanza, mentre quando si brucia della materia vegetale si rilascia in ben minor proporzione; per questo, per ottenere una qualche quantità apprezzabile di questa energia sottile, bisogna bruciarne grandi quantità.
lo non nego che un bosco possa ardere per cause completamente naturali o umane, come l'azione di un piromane, il mozzicone di un irresponsabile, una scarica elettrica, ecc., però nessuna di queste cause, e neppure tutte assieme, sono capaci di spiegare l'enorme quantità di incendi che in questi ultimi anni sono divampati in tutti i paesi del mondo.
Ecco alcuni degli indizi che mi hanno fornito la pista che ci troviamo di fronte ad un fatto paranormale di vaste dimensioni.
Questa mia credenza non è così stravagante come potrebbe sembrare a prima vista, ed ha un'enorme quantità di precedenti a suo supporto nel campo della paranormologia.
Il fatto di "produrre incendi" è qualcosa con cui ci si imbatte spesso per coloro che si dedicano all'indagine dello strano mondo del paranormale.
In Galizia ci sono strani incendi che i contadini chiamano "ameigados", cioè causati da "meigas" o fate.
Conosco i dettagli di uno di questi roghi nella provincia di La Corufia, dove i proprietari di una casa rurale, con la loro piccola tenuta intorno erano perpetuamente in guardia di fronte alle fiammate che spuntavano repentinamente e spontaneamente da qualsia angolo della fattoria, divorando in pochi istanti tutto quello che si trovava nei paraggi e minacciando di estendersi al resto della proprietà se non si accorreva con prontezza.
Nei fenomeni di poltergeist che si studia in parapsicologia, l'agente che causa rumori, rottura di oggetti, lanci di pietre e ogni sorta di strani fenomeni è di norma anche il causante di incendi. Conosco un caso in cui i pompieri di una piccola città degli Stati Uniti optarono per stazionare uno dei loro camion pompa di fronte ad una casa nella quale ogni quarto d'ora si denunciava un incendio inspiegabile.
In demonologia - che non solo nella mentalità popolare, ma in tutta la sua profonda realtà è imparentata con tutti questi bizzarri fenomeni -, il "causare fuoco" è qualcosa che viene costantemente attribuito al "demonio". (E scrivo "demonio" tra virgolette perché non lo ammetto come ci viene presentato dal cristianesimo, vale a dire come un nemico personale di Dio.) Si che lo ammetto però come uno di questi esseri sovrumani di cui precisamente stiamo trattando e le cui manifestazioni sogliono essere negative per gli uomini.
È significativo il titolo del capitolo 13 del libro Demonolatriae libri tres di Nicolai Remigii, pubblicato nel 1595: "I demoni danno fuoco alle case e agli edifici.
Naturalmente in parapsicologia dobbiamo saper distinguere bene tra la spiegazione che i diversi popoli e persone possono dare a questi strani fatti e la realtà innegabile dei fatti stessi.
Nella vita di San Giovanni Maria Vianney (un santo francese dol XVIII secolo) ritroviamo che il "demonio", furioso perché il Santo non cadeva nelle sue trappole, causava strani e repentini incendi in casa sua.
Nel campo dell'ufologia troviamo ugualmente che i fuochi non sono un aspetto molto relazionato con questi misteriosi visitatori, e non solo nel causarli, ma anche nello spegnerli, confessando però che sono molto più abbondanti i casi in cui questi intrusi spaziali, invece di spegnere fuochi, li appiccano.
Ma il caso più istruttivo in questo particolare è il famoso "fuoco di Peshtigo", più conosciuto come l’incendio di “Chicago" per essere stata questa una delle sue conseguenze più famose. Molta gente non sa che la stessa notte in cui Chicago andò a fuoco (l'8 ottobre del 1871) arsero anche molti altri piccoli paesi e persino delle città, come l'oggi popolosa Greenbay, dove morirono bruciate circa 3000 persone.
E quella stessa notte arsero enormi estensioni di terreno in almeno sette stati degli Stati Uniti, comprendendo una superficie equivalente alla metà della penisola iberica.
La causa di questo fantastico incendio? Né più né meno che quello che oggi chiamiamo un OVNI; una palla di fuoco che passò a nord e a nord-est degli Stati Uniti dallo stato del Nebraska fino a quello della Pennsylvania, seguendo una linea retta di non meno di 2000 chilometri e causando al suo passaggio enormi conflagrazioni in migliaia di chilometri quadrati.
Secondo i testimoni oculari, un calore opprimente scese improvvisamente dal cielo, soffocando chiunque si trovasse in una spianata priva di un posto nel quale ripararsi.
Le cremazioni di vegetali nella Bibbia, noti il lettore che dico offerte di "animali e vegetali" perché è certo che gli DEI esigevano anche offerte e cremazioni di determinati vegetali, in una quantità e in una forma specifiche, come vedremo di seguito nei testi biblici.
Questo potrebbe sembrare a prima vista una contraddizione con ciò che abbiamo detto sul fatto che la materia vegetale, quando viene bruciata, rilascia queste onde (la vita) in quantità minore, e per questa ragione bisogna bruciarne grandi quantità contemporaneamente affinché ne produca una quantità apprezzabile o utilizzabile dagli dèi.
Questo, rimanendo vero, si può anche ben conciliare con la pochezza e la selettività che vediamo nelle offerte di vegetali che Yahweh esigeva.
Ricorrendo di nuovo ai paragoni, possiamo vedere come gli uomini consumino grandi quantità di certi vegetali (grano, farina, ecc.) mentre di altri ne ingeriscono quantità più piccole, come le spezie che usiamo per condire i nostri cibi. L'energia prodotta dalla conflagrazione di un grande bosco potrebbe essere un "alimento" comune e volgare per molti di questi esseri in un certo momento determinato, mentre il fatto di bruciare determinati vegetali squisiti, in quantità specifiche e in momenti e modi molto specifici, potrebbe essere come il condimento adeguato per la cremazione di animali, che è quanto costituisce la parte importante dell'offerta voluta dagli dèi.
Detto con parole più adeguate, le onde poco comuni che rilasciano certi vegetali quando sono bruciati in certe proporzioni si sintonizzano con quelle che si rilasciano nella cremazione della materia animale, producendo assieme una vibrazione specialmente gradita al "palato" di certi spiriti più raffinati.
E, a quanto sembra, tanto Yahweh quanto i capi di tutte le bande di elohim erano una specie di gourmet spaziali.
Osservi il lettore con quale squisitezza Yahweh ordina che gli siano fatte le offerte di vegetali. Dà come l'impressione chestia dettando a Mosè ricette di alta cucina con le sue misure esatte:
«Yahweh parlò a Mosè e ad Aronne e disse: "Questa è una disposizione della legge che Yahweh ha prescritto. Ordina agli Israeliti che ti portino una giovenca rossa, senza macchia, senza difetti e che non abbia mai portato il giogo. La darete al sacerdote Eleàzaro, che la condurrà fuori dell'accampamento e la farà immolare in sua presenza. Il sacerdote Eleàzaro prenderà con il dito un pò del sangue della giovenca e ne farà sette volte l'aspersione davanti alla tenda del convegno; poi si brucerà la giovenca sotto i suoi occhi: se ne brucerà la pelle, la carne e il sangue con gli escrementi. Il sacerdote prenderà legno di cedro, issòpo, tintura scarlatta e getterà tutto nel fuoco che consuma la giovenca. Poi il sacerdote laverà le sue vesti e farà un bagno al suo corpo nell'acqua, quindi rientrerà nell'accampamento; il sacerdote sarà impuro fino alla sera.»
Nelle offerte quotidiane della mattina e della sera, assieme agli animali che bisognava sacrificare e bruciare, Yahweh esigeva puntualmente un'"offerta di cereali" che consisteva nella decima parte di un efa (una misura ebrea) di farina fine mescolata con un quarto di hin (un'altra misura) di olio di olive schiacciate ed inoltre bisognava offrirgli una libagione di un quarto di hin di vino.
Yahweh dettagliava molto bene le sue ricette, perché quando era un toro l'animale che veniva offerto, allora con esso bisognava offrire tre decimi di farina setacciata, mescolata con olio di oliva; se invece di un toro era un montone, allora la quantità di farina che bisognava offrire era di due decimi; se era un agnello, un decimo, e se era un maschio caprino non bisognava offrire nulla assieme ad esso. Le quantità di vino variavano molto anche in accordo all'animale che si sacrificava.
Ma non solo questo; Yahweh scendeva in altri dettagli. Le offerte di cereali dovevano essere sempre senza lievito e bisognava aggiungere un poco di incenso. Dovevano essere accompagnate dall'olio di oliva e bisognava aggiungere immancabilmente del sale ("ogni offerta deve essere fatta con sale"), e non bisognava mai aggiungere miele.
Inoltre specificava: «"Quando presenterai come offerta un'oblazione cotta nel forno, essa consisterà in focacce azzime di fior di farina impastate con olio e anche in schiacciate azzime spalmate di olio.
Se la tua offerta sarà un'oblazione cotta sulla teglia, sarà di fior di farina, azzima e impastata con olio; la dividerai in pezzi e sopra vi verserai olio: è un'oblazione. Se la tua offerta sarà un'oblazione cotta nella pentola, sarà fatta con fior di farina e olio, porterai a Yahweh l'oblazione così preparata, poi sarà presentata al sacerdote, che la porterà sull'altare.
Il sacerdote preleverà dall'oblazione il suo memoriale e lo brucerà sull'altare: sacrificio consumato dal fuoco, profumo gradito in onore di Yahweh".» (Levitico 2, 4-9)
E tutto ciò per essere bruciato nel rogo assieme alle offerte, a modo di marinatura. La cosa curiosa è che le particolarità  che conosciamo delle offerte che gli dèi mesopotamici esigevano dai loro popoli assomigliavano molto a queste che vediamo esatte da Yahweh, e non solo nella parte principale delle offerte e delle cremazioni di animali, ma anche in questi dettagli o capricci di esigere questa o quell'erba o liquido assieme all'offerta animale. Questo ci fa sospettare molto di una stretta similitudine di Yahweh con tutti gli altri "falsi dèi", dandoci anche la spiegazione delle sue tremende gelosie verso di loro.
Per le cremazioni di animali nella Bibbia potremmo riempire pagine su pagine: Yahweh disse a Mose: «Dirai loro: "Questo è il sacrificio consumato dal fuoco, che offrirete a Yahweh: agnelli dell'anno, senza difetti, due al giorno, come olocausto perenne. Offrirai il primo agnello la mattina e l'altro agnello lo offrirai al tramonto; come oblazione un decimo di efa di fior di farina, impastata con un quarto di hin di olio puro. Tale è l'olocausto perenne, offerto presso il monte Sinai: sacrificio consumato dal fuoco, profumo gradito a Yahweh".»  (Numeri 28, 3-6)
Sono interminabili i dettagli che Yahweh dava a Mosè rispetto a come doveva bruciare le offerte, quali di esse erano olocausti e quali potevano essere in parte mangiate dai sacerdote, ecc.
Ma ci sono delle altre particolarità. A volte sembra che l'impazienza di Yahweh di notare il "soave odore tranquillizzante" di cui ci parlano i testi era così tanta che senza attendere che venissero bruciati scendeva egli stesso per arderli e captare da vicino ciò che da essi voleva: «Gli disse [ad Abramo]: "Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un colombo".
Andò a prendere tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all'altra; non divise però gli uccelli.
[ ... ] Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un braciere fumante e una fiaccola ardente passare in mezzo agli animali divisi.» (Genesi 15, 9-10; 17)
E più avanti, nel libro del Levitico, leggiamo: «Aronne, alzate le mani verso il popolo, lo benedisse; poi discese, dopo aver compiuto il sacrificio per il peccato, l'olocausto e i sacrifici di comunione. Mosè e Aronne entrarono nella tenda del convegno; poi uscirono e benedissero il popolo e la gloria di Yahweh [la famosa nube] si manifestò a tutto il popolo. Un fuoco uscì dalla presenza di Yahweh e consumò sull'altare l'olocausto e le parti grasse; tutto il popolo vide, mandarono grida di esultanza e si prostrarono con la faccia a terra.» (Levitico 9, 22-24)
A proposito dei massacri di animali, l'impressione è quella che, tanto nei sacrifici cruenti quanto negli olocausti, siccome attualmente tra i popoli civilizzati non c'è chi si occupi di Yahweh né di nessun altro degli dèi sacrificando loro degli animali e bruciandoli per fare offerta di materia viva, essi stessi si procurino i sacrifici e gli olocausti; nel primo caso andando nelle fattorie a uccidere animali, e nel secondo caso provocando le enormi quantità di incendi forestali che ogni estate vediamo in tutto il mondo.
Affinché il lettore capisca l'importanza che Yahweh dava a tutto questo (e allo stesso tempo affinché lo contrasti con la poca o la nulla attenzione che a tali "cose santissime" si assegni nell'attualità, tanto nel giudaismo quanto nel cristianesimo, legga questi istruttivi passi presi dal Secondo Libro delle Cronache che si riferiscono alla consacrazione del tempio da parte di Salomone, vale a dire intorno a 300 anni dopo la morte di Mosè:
«Il re Salomone e tutta la comunità d'Israele, convenuta presso di lui, immolavano davanti all'arca pecore e giovenchi, che non si potevano contare né si potevano calcolare per la quantità. ( ... ] Appena i sacerdoti furono usciti dal santuario [ ... ] allora il tempio, il tempio di Yahweh, si riempì di una nube, e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il servizio a causa della nube, perché la gloria di Yahweh riempiva il tempio di Dio.» (Cronache Il 5, 6, 11, 13-14)
«Appena Salomone ebbe finito di pregare, cadde dal cielo il fuoco che consumò l'olocausto e le altre vittime, mentre la gloria di Yahweh riempiva il tempio. I sacerdoti non potevano entrare nel tempio di Yahweh, perché la gloria di Yahweh lo riempiva.
Tutti gli Israeliti, quando videro scendere il fuoco e la gloria di Yahweh sul tempio, si prostrarono con la faccia a terra sul pavimento, adorarono e celebrarono Yahweh perché è buono, perché il suo amore è per sempre. Il re e tutto il popolo offrirono un sacrificio davanti a Yahweh. Il re Salomone offrì in sacrificio ventiduemila giovenchi e centoventimila pecore; così il re e tutto il popolo dedicarono il tempio di Dio.» (Cronache Il 7, 1-5)
Noti il lettore la presenza fisica di Yahweh, per nulla simbolica e al contrario manifesta e concreta: il popolo vedeva perfettamente la nube, come allo stesso modo ai giorni nostri molta gente ha visto piccole nubi far cose piuttosto strane.
Molto probabilmente le cifre date dalle Cronache sono esagerate, però anche riducendole ad una terza parte ci troviamo di fronte ad un rogo nel quale si bruciarono varie tonnellate di carne. Il lettore immagini il fumo, il penetrante odore di carne bruciata e il grasso che fluiva da tutte le parti.
Non dovrà immaginarselo tanto, perché basterà continuare a leggere il capitolo 7:
«Salomone consacrò il centro del cortile che era di fronte al tempio di Yahweh; infatti lì offrì gli olocausti e il grasso dei sacrifici di comunione, perché l'altare di bronzo, eretto da Salomone, non poteva contenere l'olocausto, l'offerta e i grassi. In quel tempo Salomone celebrò la festa per sette giorni.» (Cronache Il 7, 7-8)
E tutta questa carneficina, per che cosa? Per ingraziarsi e per compiacere il Dio vero, il Dio della bellezza, il Dio dell'amore, il Dio primo e profonda intelligenza che regge l'Universo? In nessun modo. Il Dio vero non ricava piacere dai fumi e neppure dai grassi. Logicamente dobbiamo giungere alla conclusione che tutta questa carneficina fosse per soddisfare i gusti di un dio al quale piaceva il sangue, cugino di primo grado di Giove, di Baal, di Moloc, di Asera, di Dagon, di Kemos e di tutti gli altri dèi mesopotamici i quali erano adorati dai loro popoli mediante sacrifici di animali o di esseri umani. (Acab, re d'Israele, sacrificò due dei suoi figli a Baal.
Questi sacrifici del "suo popolo" agli dèi rivali -Levitico 18, 2- ingelosivano tremendamente Yahweh ed "accendevano la sua ira".
C'è infine un ultimo strano dettaglio relativo al fuoco ed anche all'irascibilità e la mancanza di cuore di Yahweh. E da esso possiamo vedere come fosse molto interessato a che i sacrifici che esigeva venissero compiuti esattamente come egli diceva, quando lo diceva, per le cause a lui gradite e unicamente nei luoghi che indicava.
Leggiamo nel libro del Levitico: «Ora Nadab e Abiu, figli di Aronne, presero ciascuno un braciere, vi misero dentro il fuoco e vi posero sopra dell'incenso e presentarono davanti a Yahweh un fuoco illegittimo, che Yahweh non aveva loro ordinato. Ma un fuoco uscì dalla presenza di Yahweh e li divorò e morirono così davanti a Yahweh.» (Levitico 10, 1-2)  
Anche se non sarebbe il caso, non resisto alla tentazione di copiare i versi seguenti, perché sono un bel riassunto di quelli che per secoli sono passati per l'anima di milioni di esseri umani intelligenti posti innanzi al dogma vuoto, assurdo e molte volte tirannico, propugnato e imposto dalle autorità religiose di tutte le credenze e di tutte le epoche.
La spiegazione fanatica data da Mosè di fronte ad un fatto così barbaro e il silenzio impotente di un povero padre affranto dal dolore e dall'ingiustizia del suo dio sono solo l'eco di altri mille fatti similari:
«Allora Mosè disse ad Aronne: "Di questo Yahweh ha parlato quando ha detto: <In coloro che mi stanno vicino mi mostrerò santo e alla presenza di tutto il popolo sarò glorificato>". Aronne tacque.»  (Levitico 10, 3)
Cosa avrebbe potuto dire il povero Aronne, incapace di comprendere la "giustizia" e la "bontà" del suo dio? Sicuramente in quel momento e nel profondo del suo cuore dovette imprecare contro Yahweh, come hanno imprecato contro Dio moltissimi credenti disperati quando i dottrinari religiosi attribuivano a Lui cose con le quali non ha nulla a che vedere, perché sono dovute a cause molto più vicine a noi.
Lettore: se tutte queste cose di cui abbiamo parlato ti sembrano abbastanza strane (per non dire assurde), non dimenticare che sono prese direttamente dalla Bibbia, il "libro sacro"  che per molti milioni di esseri umani è stata la guida nel corso dei secoli. Con una guida di tal fatta, dove ci viene presentato Dio come un individuo dotato di gusti così animaleschi e stravaganti, non è per nulla strano che la nostra società sia esattamente com'è e che le idee religiose del mondo giudeo-cristiano vaghino così alla deriva come di fatto fanno.

Conclusioni

Come riassunto di tutto questo lungo articolo, diremo che ciò che gli dèi fondamentalmente cercano di fare nel nostro mondo è di eccitarci e, qualora possibile, di radunarci in moltitudini per poter così estrarre più facilmente l'energia in forma di onde che viene emessa dai cervelli eccitati.

Che questa eccitazione va intesa in maniera ampia: vogliono mettere il cervello umano in stato di tensione o di aspettativa, che è quanto cercano di fare quando gli esseri umani sono adunati.
Per ottenere entrambe queste cose hanno ideato delle strategie a breve e a lungo termine. Quelle a breve termine potremmo dire che sono le religioni e gli sport, perché conseguono questi stati di ansia ed eccitazione, e allo stesso tempo l'agglomerazione, con elevata frequenza.
Quelle a lungo termine potrebbero invece essere le razze, le lingue e le patrie, che in fin dei conti sono quelle che causano una delle cose più ricercate dagli dèi, le guerre, giacché da esse ottengono in abbondanza qualcosa che hanno sempre voluto specialmente: dolore, sangue e corpi violentemente mutilati.
Visti tutti questi fenomeni sociali da questo punto di vista non si può fare a meno di ammirare l'intelligenza con cui sono stati ideati per ottenere i fini prefissati, perché non dobbiamo dimenticare che tali strategie devono essere volontariamente accettate da un essere intelligente, qual è l'uomo, che in molti altri aspetti della sua personalità non è per nulla docile ed obbediente ai dettami degli altri.
E d'altro canto, devono essere accettate senza che gli uomini si rendano conto di essere manipolati e di quali sono i veri scopi di queste strategie.
Nonostante tutto ciò, vediamo con quale mansuetudine l'uomo si sia lasciato abbindolare ed abbia ammesso come sacri e importantissimi tutta una serie di princìpi che, considerati freddamente, sono stati disastrosi per l'umanità intera nel corso di tutta la sua storia.

Alla luce di queste considerazioni scritte nel libro Difendiamoci dagli DEI dal noto Salvador Freixedo Tabarés, il lettore si potrebbe chiedere: ma allora gli incendi che da settimane sono in corso in diverse aree dell’Australia e che hanno bruciato quasi duemila case, causato la morte di 25 persone e bruciato più di 6,3 milioni di ettari di terra (un’area grande circa un quinto dell’Italia), oltre alla distruzione di una fauna stimata di oltre 500 milioni di capi avranno soddisfatto gli DEI?

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