della Valle di Susa - Luigi Albano

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La Leggenda della Valle di Susa

"V'é in un luogo paventato lo sciagurato che avendo alzata la mano sul volto di Gesù subisce il suo tormento; ed eccolo lì condannato a schiaffeggiare la rupe fino al dì della fine"
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La valle di Susa è ricchissima in tradizioni e leggende.

Come la flora alpina e in specie la segusina oltre a molte sue varietà speciali, così la tradizione popolare si nutre di quasi tutte le leggende che si narrano in tutte le regioni italiane.

Il lago del Moncenisio e quello di Avigliana (i due estremi della valle) recano la medesima leggenda del lago d'Elio.

Abbiamo molte leggende già conosciute e trattate da altri scrittori, la "bell'Alda e i miracoli intorno la fondazione della sacra di San Michele della Chiusa" di esse parlò  il Regaldi nella sua Dora: "l'Abbazia di Novalesa" e in special modo la "leggenda di Sant'Eldrado" hanno occupato le menti per molti secoli degli abitanti della valle.

Sant'Eldrado guariva tutti con le imposizzioni delle mani; dormì 300 anni attratto nel bosco dal canto di un usignolo, fece apparire una fontana d'olio che poi per l'ingratitudine e la mala fede si inaridì.

E' ancora viva la "leggenda del cavalieri d'Asti", schiavo in Palestina che fa voto di erigere in compenso della sua liberazione una cappella alla SS. Vergine sulla più alta cima allora praticabile - il Rocciamelone - .

Le stalle d'inverno sono il nido e il nodo dal quale si svolgono le meravigliose storie, le contarole, come dicono a Novalesa; i giovani si affrettono a dire di non credere, ma piuttosto si direbbe che ne sono gelosi e l'avidità di sentirle è sempre grande, si raccolgono intorno ai vecchi e li premono di domande e si pascono volentieri di queste parvenze di grandezza esplicando così l'innata brama di conoscere l'ignoto.

Ogni paese specialmente sul versante meridionale, da Novalesa a Chianocco, ha le sue rocce paurose, il piano delle streghe, il suo santo, le processioni delle anime maligne e benigne, i folletti.

Vi si mescolano ricordi di ricchezze favolose, di miniere abbandonate, di tesori nascosti.

Le cappelle in cima alla rupe o sul limitare del bosco difendono dalla mala compagnia passando davanti mentre quella (la mala compagnia) è costretta a passare dietro.

Il diavolo, Caino, Giuda prestono i loro nomi maledetti ai passi spaventosi e ai rupi a picco.... continua ...




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