Le rane sono paragonate ai brahmani (inno satirico del Rigveda)

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Le rane sono paragonate ai brahmani (inno satirico del Rigveda)

Luigi Albano
Pubblicato da Cav. Luigi Albano in Satire ed Epigrammi · 5 Maggio 2018
Essendo state un anno a giacere, come brahmani fedeli ai voti, le rane levano la voce eccitata dalla pioggia (ossia dal Dio della pioggia, del temporale).
Quando le acque celesti cadono su di essa (ossia sulla rana simile a penitente), come su pesce asciutto giacente in uno stagno, come il muggito delle vacche stanti coi loro vitelli, delle rane il gracidare si leva concorde. Quando, venuta la stagione delle pioggie, piovve sopra di esse desiderose, assetate, come figlio al padre, l'una va all'altra favellante col fare akhkhàli ! L'una abbraccia l'altra quando sono entrambe inebbriate al cader delle acque sopra di esse, quando inondata, saltellante, la variegata mescola la sua voce con la verde; quando, l'una, ripete la voce dell'altra come la voce del maestro il discepolo; ogni membro di esse appare gonfiarsi, quando con voce potente parlano sopra le acque.
L'una di esse ha la voce di bove, l'altra voce di capra, l'una è variegata, l'altra è verde; portanti lo stesso nome sono d'aspetto diverso, e quando parlano in vario modo le voci loro foggiano.
Come brahmani nel sacrificio del soma àtiratra, intorno ad una conca piena favellano, questo giorno dell'anno, o rane, celebrate quando le pioggie incominciarono.
Come brahmani inebbriati dal soma, levarono la voce recitanti la loro annua preghiera, come i sacerdoti adhvaryu intorno al fuoco sudanti si scoprirono, nessuna rimase celata.
Custodirono l'ordine divino, l'annuo rito de' dodici mesi; questi uomini non l'alterarono; al compier dell'anno, all'arrivo della pioggia, le arse, le infuocate, arrivarono alla loro liberazione.
La voce di bove diede, la voce di capra diede, la variegata diede, la verde a noi diede tesori, le rane aventi dato cento vacche, prolungarono a noi la vita per mille anni. (Fonte: Angelo De Gubernatis, 1884)


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