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L'aquila, grazie alle sue caratteristiche di grosso rapace, dalla vista acutissima, dal volo maestoso, dalla capacità di volare ad altezze irraggiungibili e piombare con velocità impressionante sulle prede, ha destato in tutti i popoli antichi il mito dell'invincibilità, paragonato ora al sole, ora al messaggero degli dei o allo stesso Dio.

È il re degli uccelli; proprio come si crede che il leone domini tutti gli animali, ed è associato al culto del sole.

Nell'antica arte sumerica si trovano reperti archeologici, che mostrano un animale con corpo di aquila e testa di leone: emblema di sovranità sulla terra e sull'aria.

L'aquila è sempre stato un uccello di presagio presso gli antichi.

Valerio Massimo riferisce che la vista di un aquila salvò la vita al re Deiotarus, tetrarca della Galazia, il quale nulla faceva senza consultare gli uccelli; e siccome ci credeva molto, comprese che l'aquila da lui veduta lo sconsigliava di andare ad alloggiare nella sua casa che crollò la notte seguente.

L'aquila e un simbolo celeste e solare, indica pure acutezza mentale e di ingegno, tanto che ancora oggi, parlando di una persona di intelligenza mediocre, se non scarsa, si ricorre alla frase: «Quella persona non è certo un'aquila».

D'altra parte anche l'antico proverbio latino attribuisce automaticamente all'aquila il simbolo di grandezza:

"Aquila non capit muscas"
 
L'aquila non cattura mosche, che sta a indicare come i grandi non si curino delle piccole cose.

L’aquila è stata riprodotta come insegna nobiliare sugli stendardi di numerosi imperi.

Le legioni romane reggevano vessilli con questi gloriosi uccelli quando andavano in battaglia, e ancora oggi molti Paesi hanno aquile sui loro stemmi.

Negli Stati Uniti, il Great Seal presenta un’aquila calva con 13 frecce e un ramo d’ulivo negli artigli, (lo stemma degli Stati Uniti d'America è uno stemma usato per la certificazione dei documenti pubblicati dal Governo federale degli Stati Uniti d'America, paese che non possiede uno scudo araldico propriamente detto – fonte Wikipedia).

Anche lo stemma della Germania, è composto da un’aquila nera stilizzata, su sfondo giallo.

L’aquila russa, tuttavia, è speciale: è bicipite, con le due teste che guardano in direzioni opposte.

Non è la sola: anche Albania, Montenegro e Serbia hanno aquile bicipiti.

L’aquila bicipite è un simbolo molto antico e le sue prime immagini (scolpite nella pietra) sono attribuite agli Ittiti, che vivevano in Medio Oriente nel XIII secolo a.C.

Il logo in riferimento è rappresentato dall'aquila bicipite che è, in araldica, l'aquila con due teste separate fin dal collo e rivolte in due direzioni opposte.  

Le due teste dell'aquila unite a un unico corpo rappresentano l'unità d'Italia nonché l'unione del Nord con il Sud della nostra splendida Patria.

Entrambe le teste delle aquile sono sormontate da una corona e un altra corona è "fluttuante" tra di loro, simboleggiando una volta di più l'unità, le corone a loro volta sono sormontate da tre croci rispettivamente di colore verde -bianco e rosso.

Nella parte centrale dello scudo è riportato lo stemma del Regno d’Italia (istituito con decreto 7282, serie 3 del 27 novembre 1890, composto da uno scudo di rosso e croce d'argento, attorniato dal collare dell'Ordine supremo, con il manto e con la corona reale dei Savoia), e dalle iniziali  di Luigi Albano.

Infine nei suoi artigli, l'aquila bicipite tiene un globo e uno scettro, entrambi simboli di potere e autorità.

Il Globo è composto da una serie di pietre colorate (che richiamano il tricolore) e da un altra serie di pietre di color blu della casa Savoia che portano a una croce del medesimo colore.

Il colore blu della Casa Savoia viene utilizato nella sciarpa degli ufficiali delle forze armate italiane, nella fascia dei Presidenti delle province d'Italia e nella maglia delle Nazionali sportive italiana.

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