L'Orologio della morte

LUIGI
LUIGI
Vai ai contenuti

L'Orologio della morte

Luigi Albano
Pubblicato da cav. Luigi Albano in curiosità · Mercoledì 26 Ago 2020
Nei silenzi notturni si odono spesso, nelle vecchie porte e nei mobili antichi, strepiti, scricchiolii e colpi misteriosi, i quali, non sapendosi da dove provengano, sono attribuiti, dalla gente ignorante e superstiziosa, agli spiriti e presi per cattivi segni e predizioni di morte.
Ora, tutto ciò non è altro che una semplice e naturale operazione di un insetto roditore del genere Anobium, di cui si conoscono circa sessanta specie, fra le quali una detta pertinace, perché sa fingersi morta, e lascia che, in tale atteggiamento, si faccia di lei quel che si vuole.
Questi coleotteri — dice il naturalista Brehm — producono, in certi momenti, un suono crepitante che ricorda, con la sua regolarità, il tic-tac di un orologio.
Se, di sera o di notte, si ode questo suono nella camera silenziosa di un ammalato, l'antica superstizione annunzia che segna al paziente le ultime ore di vita, donde il nome d'Orologio della Morte.
Quando si cercò una spiegazione naturale e ragionevole del fenomeno si credette averla trovata nella maniera ritmica con cui questi coleotteri e le loro larve rosicano il legno in cui abitano.
Il suono così prodotto è molto regolare ma non rassomiglia a quello di un orologio.
Probabilmente questi coleotteri emettono il loro rumore particolare per invitarsi vicendevolmente all'accoppiamento. Ecco come avviene ciò. Rizzandosi sulle gambe posteriori, col0 corpo alquanto inclinato, l'insetto batte, con gran forza ed agilità, la testa contro il legno.
In generale, il numero dei colpi distinti è di 7 a 9, od 11, rapidamente e sono ripetuti ad intervalli regolari. Lo strepito rassomiglia esattamente a quello prodotto dal battere moderatamente con l'unghia sopra una tavola; e, quando l'insetto è famigliarizzato, risponde prontamente al batter dell'unghia.
L'inglese Baxter, nel suo Mondo degli spiriti, afferma che il colpeggiare notturno di quest'insetto come annunzio di morte è una superstizione che risale ai tempi antichi, e così dice anche il Lioy nello scritto precitato: Già ab antico la superstizione erasi impadronita di quei rumori e scricchiolii notturni che si odono nei vecchi arnesi e nelle vetuste porte, considerandoli come voce di spiriti e dando loro il lugubre nome di orologio dei morti.
La causa dipende semplicemente da contorsioni delle fibre legnose provocate da mutamenti di temperatura o dallo strepito che alcuni piccoli insetti, quali gli Anobi, fanno con la testa, battendola contro il legno che rodono.

Prof. Gustavo Strafforello. 1883 (in ortografia originale)


© Luigi Albano
© Luigi Albano 2017
+63 905 340 0173
Torna ai contenuti