Il Carmelo del mare

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Il Carmelo del mare

Luigi Albano
Pubblicato da Cav. Luigi Albano in la storia biblica · Mercoledì 06 Dic 2017
La sacra Scrittura (LETTURE: 1 Re 18, 42-45; Sal 15; Gal4, 4-7; Gv 19, 25-27) esalta la bellezza del monte Carmelo, là dove il profeta Elia difendeva la purezza della fede d’Israele nel Dio vivente.
In quei luoghi, all’inizio del XIII secolo ebbe giuridicamente origine l’Ordine carmelitano, sotto il titolo di Santa Maria del Monte Carmelo.
Il Carmelo del mare, come vien detto nella Scrittura, monte della Fenicia a 120 stadj da Tolemaide, apparteneva alla Tribù di Aser, distinto dall'altro Carmelo nelle terre della tribù di Giuda, celebre per l'avvenimento di Nabal, d'Abigaille e di David, e per l'arco trionfale di Saul superbo della vittoria contro gli Amaleciti, come si raccoglie dal lib. di Giosuè cap. 2o v. 55; e dal primo dei re cap. 15 v. 22 e cap. 25. v. 3.
Il Carmelo del mare era veramente vicino al mediterraneo, e non era già un monte solo, ma una catena di monti continuati da tramontana a mezzogiorno, ed entranti e stendentisi per lungo tratto nelle terre della tribù d'Issacar e di Zabulon.
Questi monti non erano immediatamente sul mare, ma lo toccavano coll'estremo dei loro fianchi.
Plinio però ricorda il promontorio del Carmelo, e Tacito riferisce che nella cima di questo monte ai tempi di Vespasiano, era un altare a Dio dedicato che dicevasi del Carmelo, dove nè tempio, nè simulacro si vedeva, ma nudo altare e riverenza di religione.
Vi esistevano le rovine di un antico altare consacrato al vero Dio, e sopra questo monte faceva Elia ordinariamente dimora.
Era inoltre così fertile che talvolta prendevasi il suo nome per l'emblema della fertilità.
(tratto da Perle dell'Antico Testamento  - pubblicazione del 1824)


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