Un po di numeri

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Un po di numeri

Luigi Albano
Pubblicato da Cav. Luigi Albano in la storia biblica · Mercoledì 25 Apr 2018
Mosè morì a 120 anni, di cui 40 li aveva vissuti alla corte del faraone, 40 nel deserto di Madian, e 40 come capo degli Ebrei.
Qui colgo l'occasione per far notare ai lettori la simpatia degli Ebrei per i numeri, tre, sette, dieci, dodici, quaranta, settanta: gli Orientali e in generale tutti gli antichi attribuivano a certe combinazioni numeriche delle qualità misteriose.
Il tre come unione dell'unità con la dualità, rappresentava la prima potenza.
Il sette come unione del primo quadrato (femmina) col primo dispari (maschio) era il generatore per eccellenza, quindi la creazione del mondo operata in sette giorni.
Il dieci, combinazione del ternario col settenario, il dodici il più divisibile fra i numeri, il quaranta e il settanta risultato del primo quadrato o del settenario moltiplicato per la decina, avevano ciascuno delle proprietà simboliche.
Presso gli Ebrei il quaranta occorre frequentemente per indicare una quantità indefinita o misteriosa e che non ha alcun rapporto col suo significato aritmetico.
Ed è in questo senso arcano o simbolico che bisogna prendere i 40 giorni che piovve sulla terra durante il diluvio, i tre volte quarant'anni della vita di Mosè, i quaranta giorni che stette con Dio sul Sinai, i quarant'anni degli Ebrei nel deserto e più altri.



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